BRUSCHI DI SOPRA
il Taro e la leggenda

Il fiume Taro nasce sul monte Penna (1735mt), nella zona di confine fra la provincia di Parma e la provincia di Genova scorrendo inizialmente con corso estremamente accidentato. Da qui bagna svariati centri fra i quali S.Maria del Taro, Bedonia, Compiano e Borgo Val di Taro. Il fiume giunge poi a Fornovo dove raddoppia di dimensioni e portata grazie alla confluenza da sinistra del Ceno, suo fiume gemello, anch'esso proveniente dal Monte Penna. Dopo aver attraversato altri abitati della pianura, il Taro sfocia nel Po.

Sul Taro e il Ceno alloggia il mistero di una leggenda la dove i due fiumi fratelli scaturirono dal cuore della roccia del monte Penna:
"Tra le rupestri scoglie del monte Penna, come dentro a una cuna di sasso, due polle argentine affiorarono, un giorno, improvvise.
E poi che del fresco gorgoglio tosto fu pieno la fonte decisero i due fratelli di spartirsi e prendere ciascuno la sua via, giù per le valli segnate, per incontrarsi a Fornovo.
Chi primo fosse giunto avrebbe dato nome al fiume, che da Fornovo, traverso la pianura, doveva giungere al Po.
Di notte, quando la luna fosse stata imminente sul Penna, avrebbero i due fratelli dovuto lasciarsi e mettersi ciascuno per la sua strada in cammino.
Mentre il Ceno dormiva tranquillo nella freschezza della sua cuna, il Taro adunato nelle vene della terra tutta la forza delle acque frementi, d'improvviso e tacito e furtivo, senza che il fratello se ne accorga, si mette a correre giù per la sua valle scoscesa.
Quando la luna brilla sul Penna il Ceno si desta e cerca invano a se vicino il Taro fratello, che già dilungava rumoreggiando per le forre e giù dalle balze dei monti.
Invano il Ceno corre, corre e con fremiti di spume balza e rimbalza giù per la valle, ché quando arriva a Fornovo, e appena l'alba rompeva a oriente, già il Taro, disteso in grandi lame lucenti per il greto, correva alla foce del Po."
(Francesco Zanetti 1870-1938)

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